Intervista al presidente del Fondo di Garanzia, Angelo Belgeri

Fondo di Garanzia di Confcommercio Lecco: intervista al presidente Angelo Belgeri

Una strategia di crescita e di potenziamento della propria azione di consulenza per dare risposte sempre più veloci alle richieste dei soci. Il presidente del Fondo di Garanzia di Confcommercio Lecco, Angelo Belgeri, analizza la situazione attuale del confidi lecchese e presenta la sua strategia per il 2022.
Presidente, come sono andati questi primi mesi alla guida del Fondo?
“L’impatto è stato molto positivo. Ho trovate persone preparate, disponibili e competenti. Tutte caratteristiche fondamentali e che fa piacere riscontrare nei propri collaboratori. A questo si somma una facilità alla collaborazione che invece non è scontata”.
Come si può giudicare questo 2021 per il Fondo di Garanzia?
“Innanzitutto bisogna partire da una considerazione: stanno cambiando completamente i rapporti con le banche e con i soci. Ma non solo: si stanno modificando le regole del mercato e tutti i riferimenti e i dati certi che prima della pandemia poteva avere un confidi come il nostro. Per cui ci si trova a dover fare molte più operazioni “complesse” e che richiedono l’utilizzo più intenso del Mediocredito Centrale. Ed è sempre più importante il rapporto con Regione Lombardia”.
A proposito di Regione, sta avendo un ottimo riscontro il Bando Confidiamo.
“Si tratta di uno strumento davvero importante. Spesso si parla di soldi messi a disposizione, anche da bandi camerali, che abbassano il tasso di interesse o offrono controgaranzie. In questo caso si tratta invece di un contributo a fondo perduto pari al 10% del valore del finanziamento: sono risorse che Regione Lombardia mette in campo e che di fatto affida ai confidi, proprio perchè riconosce a questo sistema la capacità di spenderle in un circuito sano grazie a una conoscenza approfondita del territorio”.
Dopo quasi due anni di pandemia-emergenza come deve cambiare il Fondo di Garanzia? Che cosa chiedono i soci?
“Innanzitutto è necessaria una crescita professionale all’interno dello staff, anche grazie a una formazione dedicata. Già negli ultimi mesi, poi, abbiano intensificato la presa in carico delle pratiche con incontri settimanali e non più mensili. Le richieste dei soci? Chiedono maggiore tempestività nelle risposte: quando un socio viene da noi è perchè ha bisogno in quel momento, non tra 20-30 giorni. Sempre di più l’accelerazione che si verifica nel mondo del lavoro si riflette sul nostro modo di lavorare”.
Dal vostro osservatorio c’è ancora voglia di fare impresa e di lanciarsi in progetti che necessitano investimenti?
“Assolutamente sì. C’è voglia di mettersi in gioco, c’è predisposizione in chiave imprenditoriale. Quello che è complicato è il mondo burocratico, con cui bisogna confrontarsi quando si apre un’azienda. A maggior ragione oggi è importante l’attività di consulenza del Fondo di Garanzia: tante persone che vogliono aprire o dare vita a una start up, qui trovano quell’aiuto che è un’ulteriore validazione alla sostenibilità dell’idea di impresa che hanno”.
Quale senso ha oggi un Confidi? Perchè un’impresa dovrebbe passare tramite il Fondo per rapportarsi con le banche?
“Il Fondo di Garanzia è un partner indispensabile per tante imprese e su diversi fronti. In generale il sistema del confidi aiuta ad avere una visione più globale rispetto all’investimento che si sta chiedendo e, ad esempio, aiuta a capire se sono sufficienti i finanziamenti in essere o se vanno attivate nuove linee di credito”.
Il ruolo del Fondo è sempre più quello di un consulente: su quale strategia intendete puntare per il 2022?
“Proprio sull’ampliamento delle opportunità di consulenza. Vogliamo essere di supporto per tutte quelle attività aziendali che hanno ricadute sulla sostenibilità economica dell’impresa stessa. L’obiettivo è di dare la possibilità all’imprenditore di concentrarsi sulla propria azione e mission, lasciando invece la parte finanziaria all’assistenza garantita dal Fondo di Garanzia”.

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