Bonus Mobili 2024: cosa cambia rispetto al 2023
Bonus mobili 2024: cosa cambia rispetto al 2023
Fino a tutto il 2024 si può usufruire del bonus mobili e ottenere il rimborso del 50% della spesa sostenuta per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici. L’agevolazione riguarda chi effettua lavori di ristrutturazione e consiste in una detrazione fiscale che verrà ripartita in dieci rate nella dichiarazione dei redditi a partire dall’anno d’imposta di riferimento e poi negli anni successivi.
L’agevolazione è stata prorogata dalla Legge di bilancio 2022 per le spese sostenute negli anni 2022, 2023 e 2024 per acquistare mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori. Quest’anno, però, ci sono importanti modifiche riguardanti il tetto di spesa per il quale si può ottenere il bonus: nel 2021 era di 16mila euro, nel 2022 era di 10mila euro, nel 2023 di 8mila e nel 2024 è di 5mila euro. Nel corso degli anni, dunque, c’è stata una riduzione del beneficio. Dal 1° gennaio 2024 il tetto di spesa è stato ridotto sensibilmente. Non cambia, però, la natura dell’agevolazione: si tratta sempre di una detrazione dpef ripartita in dieci rate annuali di pari importo da richiedere al momento della dichiarazione dei redditi.
Bonus mobili, arredi, grandi elettrodomestici: come funziona
Possono usufruirne coloro che effettuano lavori di ristrutturazione edilizia. Il bonus consiste in una agevolazione che consente di portare in detrazione fiscale il 50 per cento della spesa sostenuta. Questa cifra non verrà ricevuta tutta in una volta. Il rimborso Irpef sarà suddiviso in dieci rate nella dichiarazione dei redditi dell’anno d’imposta di riferimento e in quelle degli anni successivi.
Detrazione del 50 per cento: requisiti e per quali spese spetta
Possono fruire del bonus mobili tutti i contribuenti che effettuano lavori di ristrutturazione edilizia e acquistano mobili e grandi elettrodomestici. Ma attenzione: la detrazione del 50% viene riconosciuta a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati a partire dall’1 gennaio dell’anno precedente a quello nel quale sono stati acquistati mobili, arredi e grandi elettrodomestici. Dunque, i lavori di ristrutturazione devono essere iniziati dal 1° gennaio 2023.
Bonus mobili 2024: come ottenerlo
Per ottenere la detrazione bisogna indicare le spese sostenute nel modello 730 oppure nel modello Redditi persone fisiche al momento della dichiarazione dei redditi. Il bonus spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. Per esempio, se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e l’altro sostiene quelle per acquistare mobili, arredi ed elettrodomestici, il bonus non spetterà a nessuno dei due. Si ha diritto al bonus mobili ed elettrodomestici anche quando il contribuente ha scelto, in alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, di cedere il credito o di esercitare l’opzione per lo sconto in fattura.
Agevolazione fiscale per l’acquisto di mobili: quando si può avere?
Come prima cosa, è indispensabile realizzare un intervento di recupero del patrimonio edilizio sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali. Come detto, l’intervento deve essere iniziato a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici.
Detrazione Irpef per l’acquisto di mobili: posso arredare un appartamento diverso?
La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso, rispetto a quello dove sono stati effettuati i lavori, ma sempre dell’immobile oggetto di intervento edilizio. Inoltre, spetta anche quando mobili e grandi elettrodomestici sono stati acquistati per arredare l’immobile, ma l’intervento al quale è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente.
Bonus mobili 2024: e se si vive in un condominio?
Nel caso di lavori edilizi sulle parti condominiali – guardiole, lavatoi, appartamento del portiere – i condomini hanno diritto alla detrazione, ciascuno per la propria quota, solo per i beni acquistati e destinati ad arredare queste parti. Il bonus non è concesso se si acquistano arredi per la propria abitazione.
Bonus mobili 2024: a quali interventi edilizi è legato?
Per avere la detrazione bisogna effettuare lavori come manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. Attenzione: i lavori di manutenzione ordinaria come tinteggiatura, sostituzione dei pavimenti e rifacimento degli intonaci interni su singoli appartamenti non danno diritto al bonus. Tra gli altri interventi: ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza; restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile. Inoltre, manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali. Non sono compresi tra gli interventi che danno diritto al bonus quelli finalizzati a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi.
Bonus grandi elettrodomestici: quali caratteristiche per frigoriferi e lavatrici?
Per ottenere il rimborso fiscale è necessario che i mobili, arredi e grandi elettrodomestici acquistati rispettino determinati requisiti. L’Agenzia delle entrate ha pubblicato una guida dedicata al bonus mobili, dove è presente un elenco degli acquisti ammessi .In particolare, i forni devono essere di classe non inferiore alla A. Lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie devono essere di classe non inferiore alla E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie. Basta la classe F per frigoriferi, congelatori e apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica. Il bonus spetta anche per apparecchi di cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento. Gli acquisti di alcuni elettrodomestici – forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici – vanno comunicati all’Enea, ma la mancata o tardiva trasmissione non implica la perdita del diritto alle detrazioni.
Bonus mobili: per quali arredi spetta?
A titolo esemplificativo: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione.
Bonus mobili 2024, bonifico o bancomat: come pagare?
Per avere la detrazione bisogna effettuare i pagamenti con mezzi tracciabili, come il bonifico parlante o con carta di debito o credito. Non è consentito pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. Nel caso che si effettui un bonifico, occorre utilizzare quello appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia. A questo proposito, vale la pena ricordare che i ricorda che la Legge di bilancio 2024 ha previsto, a decorrere dal 1° marzo, l’aumento dall’8 all’11 per cento della ritenuta applicata sui bonifici per l’accesso ai bonus edilizi. L’agevolazione spetta anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento. Stesse modalità devono essere osservate per il pagamento delle spese di trasporto e montaggio dei beni.
Quali documenti conservare
Per ottenere il bonus, bisogna conservare la ricevuta del bonifico; la ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito); la documentazione di addebito sul conto corrente; le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.