Nuova normativa sull’accessibilità dei siti web

Accessibilità dei siti web: un obbligo (e un’opportunità)

Con l’entrata in vigore della nuova normativa europea sull’accessibilità dei siti web (European Accessibility Act – 28 giugno 2025), Confcommercio Lecco si è attivata in collaborazione con il Gruppo ADV, nostri partner digitali certificati Google, e AccessiWay, società leader europeo nel settore dell’accessibilità, per fornire supporto specialistico alle aziende associate che abbiano l’esigenza di un audit tecnico per verificare lo stato del proprio sito web.

Cos’è l’Accessibilità Digitale

L’accessibilità digitale garantisce che siti e servizi digitali siano fruibili da tutte le persone, inclusi coloro che vivono con disabilità visive, uditive, motorie o cognitive.

Ciò significa:

  • Navigazione semplice da tastiera e screen reader
  • Testi chiari e ben contrastati
  • Struttura semantica del sito coerente
  • Elementi interattivi accessibili

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Settori soggetti alla normativa per tipologia di servizio

Requisiti:

  • Aziende con oltre 10 dipendenti
  • Fatturato annuo superiore a 2 milioni di euro

 

Esempi:
  • Un’azienda con 8 dipendenti e un fatturato di 1,5 milioni di euroesente dagli obblighi dell’EAA.
  • Un’azienda con 12 dipendenti e un fatturato di 1,8 milioni di euroobbligata, poiché supera il limite di dipendenti.
  • Un’azienda con 9 dipendenti e un fatturato di 2,5 milioni di euroobbligata, poiché supera il limite di fatturato.

La normativa si applica a prodotti e servizi digitali messi a disposizione del pubblico, con particolare attenzione a:

E-commerce
  • Tutte le aziende che vendono prodotti o servizi online tramite sito o app.
Esempi:
  • Negozi online di abbigliamento, elettronica, arredamento, etc., strutture ricettive
  • Marketplace di terzi (es. eBay, Subito.it, anche se solo come piattaforma)
Servizi bancari e finanziari
  • Siti e app di banche, assicurazioni, fintech e operatori di pagamento.
Esempi:
  • App e portali per home banking o gestione polizze
Trasporto pubblico e mobilità
  • Portali e app per la prenotazione, il pagamento o le informazioni su servizi di trasporto.
Esempi:
  • App per taxi, car sharing, bike sharing (es. Free Now, Enjoy)
Libri digitali e contenuti editoriali
  • Aziende che distribuiscono e-book, contenuti digitali o servizi di lettura online.
Servizi audiovisivi e contenuti streaming
  • Piattaforme con accesso al pubblico a video, radio, podcast o TV on demand.
Comunicazioni elettroniche
  • Provider di telefonia e internet, servizi VoIP, centralini digitali.

 

Oltre ai settori indicati, la normativa si applica a:

Requisiti:

  • Rientrare nei settori o limiti dimensionali
  • Servire clienti nel settore pubblico o mercati regolamentati

 

Pubbliche Amministrazioni (PA)

Le PA sono già soggette all’obbligo di accessibilità dal 2004 (Legge Stanca) e successive integrazioni:

  • Comuni, regioni, ministeri
  • Scuole, università, enti pubblici economici
  • Aziende partecipate (se rientrano nei criteri pubblicistici)
Aziende fornitrici della PA (indotto pubblico)

Le aziende private che lavorano con enti pubblici possono essere tenute ad adeguarsi per conformità indiretta, soprattutto se:

  • Presentano offerte in bandi o gare
  • Forniscono software, portali, servizi online
  • Collaborano in progetti co-finanziati (PNRR, fondi europei, ecc.)
Software, piattaforme digitali e tool cloud-based

Qualsiasi azienda che sviluppi o fornisca:

  • CMS (es. WordPress, Joomla)
  • Gestionali cloud, CRM, ERP
  • E-learning, piattaforme HR
  • App e portali B2B con area riservata

 

Attenzione: cosa NON rientra (salvo soglie superate)

  • Siti vetrina semplici di professionisti (medici, avvocati, artigiani)
  • PMI con attività offline prevalente
  • Blog, portfolio, siti personali (se non monetizzati o strutturati come servizio)

Tuttavia, anche in questi casi l’accessibilità resta una best practice fortemente raccomandata per:

  • Inclusione e branding
  • SEO
  • Futura scalabilità o partecipazione a bandi
I riferimenti tecnici ufficiali sono le WCAG 2.1 AA. Rendere accessibile un sito significa includere tutti, migliorando allo stesso tempo prestazioni e posizionamento.

 

Perché conviene avere un sito accessibile

 

1. Vantaggi SEO (Search Engine Optimization)

L’accessibilità migliora direttamente il posizionamento organico sui motori di ricerca:

  • Struttura semantica corretta(intestazioni, tag ARIA, landmark): facilita la scansione da parte dei crawler di Google
  • Alt text per le immagini: migliora la pertinenza per la ricerca visiva e la SEO on-page
  • Performance migliorate: i siti accessibili tendono ad essere più leggeri e veloci, altro fattore premiato da Google
  • Navigazione semplificata: riduce la frequenza di rimbalzo e aumenta la durata media delle sessioni
Risultato: più visibilità, più traffico organico, più lead qualificati

 

2. Esperienza Utente (UX) migliorata per tutti

L’accessibilità non è solo per chi ha disabilità. Un’interfaccia accessibile:

  • Rende la navigazione più chiara e intuitiva
  • Riduce la frustrazione su mobile, in condizioni di scarsa connessione o luminosità
  • Favorisce la lettura e l’interazione rapidadei contenuti (utile per utenti senior e utenti meno esperti)
Risultato: maggiore soddisfazione, conversioni più alte, clienti più fidelizzati

 

3. Ampliamento del pubblico potenziale
  • Circa il 15% della popolazione(oltre 1 miliardo di persone nel mondo) ha disabilità permanenti
  • Milioni di altri utenti hanno limitazioni temporanee(infortuni, età avanzata, ambienti rumorosi o scarsa connettività)
  • Le persone con disabilità rappresentano un bacino di utenza spesso trascurato ma molto attivo online
Risultato: più clienti raggiungibili, senza barriere

 

4. Reputazione e Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR)

Un sito accessibile comunica valori forti e distintivi:

  • Inclusione, etica e attenzione alle persone
  • Sensibilità verso le pari opportunità e la sostenibilità digitale
  • Allineamento con le politiche ESG (Environmental, Social, Governance)
Risultato: immagine aziendale valorizzata, utile in gare, bandi e rapporti con stakeholders pubblici e privati

 

5. Conformità normativa e riduzione del rischio legale
  • Le leggi europee (EAA) e italiane (Legge Stanca, Codice dell’Amministrazione Digitale) impongono l’accessibilità in vari casi
  • I siti non conformi possono essere esclusi da bandi pubblici, penalizzati nei finanziamenti o soggetti a contenziosi e sanzioni
  • Le PA e le aziende sopra soglia dovranno dichiarare e dimostrare la conformità
Risultato: sicurezza normativa, competitività garantita

 

6. Accesso a incentivi e vantaggi competitivi
  • Nei bandi PNRR, europei e regionali, l’accessibilità è criterio premiale
  • Sempre più clienti B2B, enti pubblici e grandi gruppi scelgono fornitori accessibili
  • L’accessibilità potrà essere fattore di selezione negli appalti pubblici e privati
Risultato: vantaggio competitivo strutturale sul medio-lungo periodo

 

7. Manutenzione e scalabilità del sito più efficiente
  • Un sito accessibile è ben strutturato, con codice pulito e contenuti modulari
  • Più facile da gestire, aggiornare, internazionalizzare o integrare con strumenti esterni
  • Migliore compatibilità con strumenti assistivi, plugin e API
Risultato: riduzione dei costi di sviluppo e assistenza tecnica

 

Riepilogo sintetico: chi deve adeguarsi

CATEGORIAOBBLIGO ACCESSIBILITA’NOTE
E-commerceSe >10 dipendenti o >2M EUR
Fintech, banche, assicurazioniAnche app mobile incluse
Trasporti e viaggi onlineSiti e app per biglietti, orari, servizi
PA e scuoleGià obbligate da anni
PMI digitali con fatturato altoSe superano soglie dimensionali
MicroimpreseNOAccessibilità consigliata
Fornitori software per PAObbligo diretto o indiretto via bandi o contratti
Professionisti con sito baseNONessun obbligo, ma vantaggio reputazionale e SEO

Vigilanza e sanzioni

La vigilanza sull’applicazione della normativa è affidata all’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) per quanto riguarda i servizi digitali e al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMiT) per quanto riguarda i prodotti.
Tali autorità possono:

  • Effettuare accertamenti e ispezioni;
  • Emettere diffide con termine per la regolarizzazione;
  • Applicare sanzioni pecuniarie:
    • Fino al 5% del fatturato medio annuo per violazioni gravi da parte dei soggetti privati, con fatturato superiore a 500 milioni di euro negli ultimi tre anni di attività, che rientrano nella Legge Stanca;
    • Da 5.000 a 40.000 euro per gli altri soggetti, valutando gravità, numero di utenti coinvolti e portata dei servizi non accessibili;
    • Da 2.500 a 30.000 euro per mancata ottemperanza alle diffide o ostacolo alle ispezioni.
  • Adottare misure inibitorie, con forti impatti reputazionali, tra cui:
    • Oscuramento del sito web o rimozione dell’app dagli store digitali;
    • Divieto di accesso, temporaneo o definitivo, ai servizi digitali non conformi.

 

Come adeguarsi: soluzioni e supporto

Con il supporto di GRUPPO ADV – Partner ufficiale AccessiWay adottiamo il seguente processo per adeguare l’azienda beneficiaria alle norme di accessibilità:

  • Audit tecnico
  • Report accessibilità
  • Soluzione tecnica (AI o manuale)
  • Dichiarazione
  • Monitoraggio
  • Formazione

 

Prenota il tuo sportello gratuito o la tua call scrivendo a formazione@ascom.lecco.it

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