Legalità ci piace 2022: la nona edizione della Giornata nazionale

A Roma si è tenuta la nona edizione della Giornata nazionale di Confcommercio “Legalità ci piace!”, un evento ormai classico per fare il punto sulla diffusione dei fenomeni illegali e il peso della criminalità sull’economia reale. La giornata è stata caratterizzata dagli interventi del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli e del sottosegretario al Ministero degli Interni, Ivan Scalfarotto.

Quest’anno l’Ufficio Studi Confcommercio ha incentrato la sua indagine sulla diffusione dell’usura che, anche a causa della pandemia, è diventata la piaga principale per le imprese. Secondo i dati presentati dal direttore Mariano Bella, quasi il 12% delle imprese del terziario di mercato percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2021. Il fenomeno è più accentuato nelle grandi città (16,2%), al Sud (16,6%), per le imprese del commercio al dettaglio alimentare (15,1%) e per gli alberghi (20%). L’usura è il fenomeno criminale percepito in maggior aumento dagli imprenditori del terziario di mercato (per il 27%), seguito da abusivismo (22%), racket (21%) e furti (21%). Il trend è più marcato nelle grandi città e al Sud dove l’usura è indicata in aumento dal 30% delle imprese.

Scarica la scheda riassuntiva dell’indagine dell’Ufficio Studi

L’esposizione all’usura e al racket
Oltre ad essere percepito come il reato che aumenta di più, l’usura è anche un fenomeno che penalizza lo sviluppo delle imprese e frena la crescita. L’11% degli imprenditori ha avuto notizia diretta di episodi di usura o estorsione nella propria zona di attività. Il 17,7% degli imprenditori è molto preoccupato per il rischio di esposizione a usura e racket. Un timore che è più elevato nelle grandi città (22%), al Sud (19,1%) e per le imprese del commercio al dettaglio non alimentare (per il 20%). Di fronte all’usura e al racket il 58,4% degli imprenditori ritiene che si dovrebbe denunciare, il 33,6% dichiara che non saprebbe cosa fare,  il 6,4%  pensa di non poter fare nulla. Il dato è più marcato al Sud dove si rileva una sorta di polarizzazione dei comportamenti, con accentuazioni maggiori sia di imprenditori che sporgerebbero denuncia (66,7%) che di quelli che al contrario «non saprebbero cosa fare» (41%) o che pensano che «non ci sarebbe nulla da fare» (9,1%). Una dicotomia determinata probabilmente dalla maggiore esposizione ai fenomeni criminali al Sud rispetto al Nord. Una minore propensione a denunciare si registra nelle città di medie e grandi dimensioni (intorno al 52% gli imprenditori che indicano la denuncia), mentre nei centri abitati con meno di 10mila abitanti è più accentuata l’incapacità di reagire rispetto a questi fenomeni (il 42,1% degli imprenditori dichiara che non saprebbe cosa fare).

Guarda il video realizzato da Confcommercio

Decoro urbano e qualità della vita
I problemi di decoro urbano sono più avvertiti nelle periferie delle grandi città (per il 52% delle imprese), mentre i centri storici delle citta tra i 10mila e i 50mila abitanti risultano più curati (per l’88,2% delle imprese).  Il 64,9% delle imprese ha riscontrato fenomeni di degrado nella propria zona di attività e un’impresa su cinque ritiene peggiorato il livello di qualità della vita nell’area in cui opera. Questi dati sono più marcati nelle grandi città dove degrado urbano e riduzione della qualità della vita sono segnalati rispettivamente dal 70% e dal 25% delle imprese.

L’intervento del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli a “Legalità ci piace 2022”

Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha fatto come di consueto gli onori di casa per la giornata nazionale della Legalità di Confcommercio “Legalità ci piace”.  Il presidente ha iniziato il suo discorso con un pensiero rivolto alla situazione drammatica che si sta vivendo in Ucraina richiamando le parole di Piero Calamandrei: “La libertà – diceva Calamandrei – è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia.  Ed aggiungeva: “dove non vi è libertà non può esservi legalità”.  Sangalli è quindi entrato nel dettaglio della giornata della legalità, parlando dell’usura e sottolineando l’importanza della testimonianza ascoltata durante l’evento di un imprenditore associato della Confcommercio che ha avuto il coraggio di denunciare. “La parola delle vittime rappresenta la prima arma della legalità contro l’usura: un reato che si nutre proprio del silenzio. E cerco di spiegarlo con un dato. Nonostante l’usura sia il reato maggiormente diffuso tra le imprese del commercio, della ristorazione e della ricettività e nonostante quasi il 60% degli imprenditori ritenga la denuncia il primo indispensabile passo di fronte all’usura, questo è uno di quei reati che emergono con maggiore difficoltà. Ci sono tanti motivi che spiegano questa difficoltà, certo, a partire dal timore della violenza che i criminali non si fanno scrupolo di mettere in atto, come ricordava la testimonianza”.

Clicca qui per l’intervento integrale del presidente Sangalli

(dal sito di Confcommercio Imprese per l’Italia)

Potrebbe piacerti anche

I commenti sono chiusi.