Jobs Act autonomi, Confcommercio Lecco contenta ma…

E’ tempo di Jobs Act autonomi. E’ stato approvato dal Consiglio dei Ministri il nuovo Statuto dei lavori autonomi, destinato ai liberi professionisti che non dispongono di alcuna cassa previdenziale e che sono iscritti alla gestione separata Inps.

Le novità, che di fatto danno vita a un Jobs Act per gli autonomi, piacciono a Confcommercio Lecco, come evidenzia il presidente Peppino Ciresa: “L’approccio adottato dal Governo Renzi è sicuramente innovativo: per la prima volta un Esecutivo si occupa delle partite Iva e dei professionisti ragionando di tutele e investimenti. Questo fatto è sicuramente positivo. Finalmente si pensa ad una regolazione quadro per cui il lavoro autonomo professionale è visto come protagonista per la crescita del Paese. E’ un primo passo importante verso un settore da troppo tempo penalizzato su cui Confcommercio reclama da anni una maggiore attenzione”.

Accanto alle luci ci sono però anche le ombre sul Jobs Act autonomi: “Innanzitutto non si sono volute cogliere le tipicità legate alle diverse tipologie di lavoro autonomo: la generalizzazione potrebbe creare qualche confusione. Resta poi un grande problema di fondo, che riguarda gli autonomi e gli imprenditori in generale, come ha ben evidenziato negli scorsi giorni il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli: la mancanza di un intervento deciso per il taglio delle tasse. Senza un alleggerimento del carico fiscale su famiglie e imprese, capace di rilanciare in modo consistente i consumi e la domanda interna, è praticamente impossibile pensare a una crescita solida dell’Italia”.

Tornando nel complesso al Jobs Act per gli autonomi, Confcommercio ritiene condivisibili  le misure volte all’accrescimento e all’aggiornamento del bagaglio professionale e delle risorse di professionalità del lavoratore autonomo come  la deducibilità fiscale degli investimenti in formazione. Positiva anche la possibilità di accedere agli appalti pubblici, che si aggiunge alla possibilità di fruire dei Fondi strutturali europei, misure che sicuramente accrescono la  competitività dei professionisti. E’ inoltre condivisibile che si siano previste alcune tutele per welfare e previdenza ed è apprezzabile la previsione relativa alla sospensione, in caso di malattia o infortunio di lunga durata, dell’obbligo del versamento degli oneri previdenziali alle gestioni di appartenenza. Come ha rilevato Annarita Fioroni, responsabile nazionale di Confcommercio Professioni, rimangono però fuori  “questioni di grande rilevanza sociale, ad esempio la razionalizzazione del sistema previdenziale per garantire l’accesso ad una pensione adeguata”.

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