Privacy, nuovo regolamento europeo. Ecco cosa cambia

Lo scorso 15 dicembre l’Unione Europea ha completato la redazione del nuovo Regolamento Unico Europeo (RUE) in materia di Privacy.
Il 4 maggio 2016 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la versione definitiva del testo del Regolamento Europeo 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati. Il Regolamento Europeo è formalmente entrato in vigore il 25 maggio 2016 e si dovrà applicare a tutti gli Stati Membri a partire dal 25 maggio 2018, termine entro il quale le aziende saranno chiamate ad adeguarsi alla nuova legge sulla privacy.
Si tratta di un testo molto importante, perché avrà un impatto significativo sull’operatività di tutte le aziende e gli enti che risiedono ed operano in uno dei 28 paesi dell’Unione.
Oggi, infatti, ogni singolo paese, pur essendo obbligato a dotarsi (in virtù di una direttiva europea) di un proprio codice della privacy, adotta però un testo normativo differente: in Italia è in vigore il D.Lgs 196/03 dal il 1° gennaio 2004, in Belgio c’è il Decreto Reale dell’8 dicembre 1992, in Inghilterra il “Data Protection Act” del 1998, in Spagna la “Ley Orgánica de protección de datos de carácter personal” del ‘99, ecc…, con notevoli differenze tra una nazione e l’altra.
Il nuovo Regolamento Unico, invece, sarà il medesimo in tutti gli stati europei, portando così una notevole semplificazione, specie nei trasferimenti di dati tra paesi europei.
Il RUE, però, porterà anche una serie di nuovi obblighi, più onerosi per alcuni, un po’ meno per altri. Naturalmente vi informeremo per tempo di tutti i nuovi adempimenti. Al momento, tuttavia, ci preme avvisare gli associati di Confcommercio Lecco che, benché il nuovo Regolamento sia già stato effettivamente pubblicato, esso contiene dei “margini di flessibilità”, ossia delle sezioni intere della normativa la cui definizione è demandata agli organi legislativi nazionali dei singoli paesi. Ad oggi, il nostro Parlamento, così come l’Autorità Garante della Riservatezza dei Dati Personali, non si sono ancora espressi e manca perciò l’indicazione delle modalità concrete con cui la nuova disciplina in materia di privacy dovrà essere applicata in Italia. Al momento non esistono stime precise su quando ciò potrà accadere, ma una previsione prudente indica la fine di quest’anno.
Nonostante ciò, alcune aziende o società specializzate offrono già oggi servizi di consulenza mirati a “recepire i nuovi obblighi europei in materia di privacy”. La nostra raccomandazione è di astenersi dall’avvalersi di tali servizi, in attesa di un quadro normativo più chiaro e definitivo.

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