Premio Manzoni, venerdì 27 ottobre la finale del Romanzo Storico

Serata finale il 27 ottobre: chi vincerà il Premio Manzoni al Romanzo Storico 2023 tra Di Monopoli, Fontana e Malaguti?

Il  Premio Letterario Manzoni – Città di Lecco si prepara a vivere il primo appuntamento dell’edizione 2023, quello relativo al conferimento del riconoscimento al Romanzo Storico. L’assegnazione è prevista per venerdì 27 ottobre alle ore 21 presso l’Auditorium della Casa dell’Economia in via Tonale a Lecco. A contendersi la diciannovesima edizione saranno tre romanzi, ovvero “In principio era la Bestia” di Omar Di Monopoli (Feltrinelli), “La correttrice” di Emanuela Fontana (Mondadori) e “Piero fa la Merica” di Paolo Malaguti (Einaudi), scelti dalla Giuria Tecnica e annunciati nello scorso mese di luglio. I tre scrittori saliranno sul palco e dialogheranno con Ermanno Paccagnini e Stefano Motta, rispettivamente presidente e componente della Giuria Tecnica del Premio Manzoni.

A decretare il vincitore – che seguirà nell’albo d’oro Pino Cacucci, autore de “L’elbano errante” (Mondadori) romanzo trionfatore dell’edizione dello scorso anno – saranno i 115 voti della Giuria Popolare, formata da appassionati lettori segnalati grazie alla collaborazione con le biblioteche di Airuno, Costa Masnaga, Lomagna, Osnago e Valmadrera e con le librerie Cattaneo, Libraccio, Libreria Volante e Parole nel Tempo di Lecco, Aquilario di Mandello, Perego Libri di Barzanò e La Torre di Merate. Lo spoglio delle schede avverrà durante la serata e sarà supervisionato dal notaio Federica Croce.

La serata del 27 ottobre è a ingresso libero: è possibile prenotarsi sul sito www.leggermente.com.

I finalisti

“In principio era la Bestia”, Omar Di Monopoli

Gennaio 1799, dintorni di Taranto. Mentre ribollono i moti giacobini, viene ritrovato il corpo senza testa di una donna. Al delitto fanno seguito misteriosi avvistamenti di una creatura demoniaca – ululati raggelanti nel cuore della notte, feroci aggressioni ad animali – e, un anno più tardi, si registra un’altra morte violenta: la carcassa mutilata di un viandante viene scoperta nel fitto della vegetazione. Con il secondo omicidio nella comunità corrono le voci sull’esistenza di una pericolosa fiera e gli abitanti iniziano a barricarsi in casa, finché da Napoli una pattuglia del re viene inviata per indagare. Nel popolo c’è chi afferma di aver veduto la Bestia, una sorta di grosso lupo, qualcun altro invece dice che i fatti di sangue sono da ascrivere a un brigante. L’indagine porta alla scoperta di un mondo di profonde diseguaglianze in cui violenza, superstizione, sentimento del sacro ed esoterismo convivono con razionalità e rigore. Un viaggio affascinante e oscuro, in un Sud indomito e mannaro, che mostra la potenza della scrittura di Omar Di Monopoli.

 

– “La correttrice”, Emanuela Fontana

Emilia Luti, nubile e orfana di padre, per mantenere la madre e le sorelle minori riveste la doppia mansione di bambinaia e aiutante di biblioteca. Quando Massimo d’Azeglio la incontra, rimane colpito dai suoi modi schietti e dal suo fiorentino purissimo e le propone di seguirlo a Milano per occuparsi della piccola Rina, la bambina avuta dalla prima moglie Giulietta, figlia di Alessandro Manzoni. È così che Emilia fa il suo timoroso ingresso nella casa dello scrittore che con i suoi “Promessi sposi” ha già conquistato il cuore di migliaia di lettori. Prendendo le mosse da una storia vera rimasta finora nell’ombra e attingendo dalla corrispondenza tra il Manzoni e la Luti e da materiali inediti emersi dalle sue ricerche, Emanuela Fontana traccia un ritratto profondamente umano dello scrittore e trasforma Emilia in un grande personaggio letterario, sagace e libero, rendendo così giustizia al contributo dato da una giovane donna al romanzo più famoso di sempre, nella versione che tutti noi abbiamo letto e studiato.

– “Piero fa la Merica”, di Paolo Malaguti

Piero dei Gevori ha quindici anni e vive ai margini del bosco del Montello, l’antica riserva di legna della Serenissima. In famiglia sono tantissimi e poverissimi, hanno una casa che sta in piedi per miracolo, mangiano poco e non possiedono nulla. Come se non bastasse, la cattiva sorte si accanisce su di loro. Da qualche tempo, giù al paese, si dice che alla Merica regalino la terra a chi ha voglia di lavorare. Dopo l’ennesima ingiustizia, per i Gevori mettersi in viaggio in cerca di fortuna non è più una scelta, ma l’unica salvezza. Eppure, quando arrivano in Brasile insieme alla marea di italiani in fuga dalla miseria, non trovano il paradiso promesso. Nel suo romanzo, Paolo Malaguti dà vita a una pagina dimenticata della migrazione italiana, ricostruendo un mondo lontano e avventuroso, fatto di fatica e piante esotiche, febbre dell’oro e tradizioni da custodire a un oceano di distanza.

 

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